Stilato il rapporto dell’Aiea, l’agenzia dell’Onu per l’energia atomica per la centrale di Zaporizhzhia.
Gli esperti dell’Aiea che hanno supervisionato la centrale nucleare di Zaporizhzhia hanno registrato i danni fatti ai reattori e hanno chiesto misure immediate per evitare il disastro nucleare. La proposta dell’Aiea è di creare una zona di protezione che circondi l’area per evitare una catastrofe causata dalle attività militari dei due paesi. Su questo punto il rapporto non assegna la responsabilità né a Kiev né a Mosca per i bombardamenti nella zona della centrale nucleare anche se questi continuano ad accusarsi a vicenda.
L’agenzia ha chiesto a Ucraina e Russia di stabilire “una zona di protezione per la sicurezza nucleare” una sorta di green zone dove nessuno potrà entrare e “cessare immediatamente i bombardamenti sul sito”. L’appello alla demilitarizzazione del sito arriva anche dal segretario generale dell’Onu Guterres chiedendo il ritiro dei russi.

Il rapporto evidenzia le criticità della centrale
Nel rapporto gli esperti hanno evidenziato vari momenti pericolosi e drammatici tra cui il 5-6 agosto quando un missile ha danneggiato il magazzino del carburante nucleare esausto. Poi sono stati fatti danni ai reattori, sono caduti missili sull’area della stazione di nitrogeno-ossigeno, altri missili hanno provocato danni alla rete esterna e all’impianto del carburante radioattivo e alla rete di comunicazione. Danni ai trasformatori dell’impianto termo-elettrico e danni all’edificio del carburante nucleare e di rifiuti radioattivi.
Quello evidenziato dall’Aiea è molto grave e per questo motivo gli esperti hanno chiesto un intervento immediato per evitare il disastro nucleare che in questi mesi si è sfiorato più volte a causa dei bombardamenti da ambo le parti in guerra. Le criticità emerse dal rapporto di 52 pagine dell’agenzia dell’Onu al termine della loro ispezione preoccupa. In alcuni momenti 7 pilastri sulla sicurezza risultavano tutti compromessi. Per mettere a rischio l’impianto ne basta uno.